martedì 21 febbraio 2012

Dal primo all'ultimo respiro

Siamo tutti qui, in questo mondo per un motivo. 
Anche il più piccolo, il più sconosciuto, l'ultimo degli ultimi, tutti abbiamo un compito fondamentale: vivere.

Assaporare ogni attimo, cogliere ogni infinitesimale sfumatura di quello che abbiamo, di ciò che vediamo, di tutto quello che sentiamo e proviamo. Amare ogni istante della vita, anche quelli brutti, perché in fondo sono parte di ognuno. 

Non bisogna dimenticare, non bisogna cancellare niente e nessuno. 
Mai! 
Dal primo momento, dal primo respiro in questo mondo, tutto è esperienza e ogni esperienza ha la massima importanza. 

L'esperienza fa di noi quello che siamo!

Non importa quanto tempo resteremo qui. L'importante è vivere con la massima intensità. Godere di ogni piccolo istante, anche quelli che spesso ci sembrano insignificanti. 
Gioire della risata di un bambino o di quel meraviglioso stupore di fronte qualcosa di nuovo, quelle cose che lentamente perdiamo la capacità di apprezzare. 
Le stupende banalità della vita. 
Gioire nel sentire il calore del sole, gioire del sapore di un cibo, del colore del cielo o del profumo di un fiore. Non perdere tempo a litigare, a tenere il muso, non lasciarsi mai travolgere dalle stupidaggini. 
Non andare a letto incazzati con la persona che vi sta accanto ogni giorno.
 
Credere sempre in qualcosa.
Cambiare idea.
Cambiare se stessi.
Imparare.
Essere curiosi! 
Lasciarsi trascinare da quella meravigliosa curiosità, dalla voglia di capire, di scoprire, di imparare. 
Sempre!
Ascoltare chi è diverso.
Comprendere che la diversità è un dono incredibile da curare e ricercare sempre.
Abbracciare i propri figli, i propri genitori.
Stringere la persona che si ama.
Amare!

Non credere di essere speciali. Nessuno lo è, neanche i capi di stato, i religiosi, i potenti. In questo siamo tutti uguali. 
Non esistono razze, popoli migliori o peggiori di altri. 
Esistono le persone. 
Esistono certi valori che vanno ben oltre i dogmi religiosi o il comune e temporaneo costume del momento.
Non abbracciare mode passeggere.
Non lasciare che qualcuno ci dica cosa fare, come vivere, in cosa credere, chi amare e chi odiare.
Essere sempre disponibili, per quello che si può. Non è importante quanto si può dare, ma con quanto amore lo si faccia. 

Fermarsi, ogni tanto.
Fermarsi ad ascoltare se stessi, il mondo, difficile quanto possa essere oggi. 
Il mondo è sempre stato difficile. Le difficoltà sono positive perché affrontandole ci aiutano a migliorrci. Sia se si superino o meno. 
Fermarsi ad ascoltare chi non viene mai ascoltato.
Fermarsi ad ascoltare le parole di un vecchio o quelle storipiate di un bambino che sta appena cominciando il suo cammino.

Fermarsi e scrollarsi di dosso la fatica del vivere, perché vivere è spesso faticoso, ma anche meraviglioso. Godersi il progresso, quello vero, quello che aiuta la gente di questo pianeta.
Fermarsi ad ascoltare la voce della propria anima, che troppo spesso ignoriamo, travolti dalla velocità di tutto quello che ci sta attorno. 
Fermarsi ancora un momento e perdersi nel silenzio di un attimo, che sia sul divano di casa propria, in auto, sotto un ponte o da qualsiasi altra parte.

Comprendere che siamo tutti parte di qualcosa di grande: persone, animali, piante, terra, pietra, acqua, aria.

Cercare di capire le ragioni degli altri. 
Parlare.
Confrontarsi,
Mettersi in gioco.
Rischiare.
Toccare la vita!
Non dare nulla per scontato.
Cancellare il pregiudizio, il razzismo. Cancellare il divario tra le persone.
Garantire diritti a tutti. Tutti, nessuno escluso!
Chiudere gli occhi e sognare.
Aprire gli occhi e continuare a sognare come fanno i bambini.

Reimparare a stupirsi delle cose più piccole.
Appassionarsi a qualcosa.
Perseguire i propri ideali.
Reinventare gli ideali.
Accettare tutto.
Abbracciare il mondo.
Eliminare l'egoismo, l'ipocrisia, 
Comprendere il credo di ognuno.
Imparare il rispetto.
Rifiutare i dogmi religiosi.

Assaporare l'essenza della vita, fino alla fine.
Fino all'ultimo istante!

Dal pirmo all'ultimo respiro.

lunedì 20 febbraio 2012

Zummi!

La versione palermitana delle creature di Romero, che da zombie si tramutano in "zummi" è approdata nei giorni scorsi a Palermo.
"Zummi" è un cortometraggio diretto da Floriano Franzetti e scritto dallo stesso Franzetti e Giacomo Cacciatore.



In una Palermo soffocata da una.a serpeggiante indolenza e senso civico  latitante, arrivano gli zummi. Grazie al contagio, gli zummi   crescono di numero. Ma la cosa più "fastidiosa" per quei palermitani inoperosi e incivili, è rappresentata dal  profondo senso civico dimostrato dai morti viventi che si adoperano per pulire la città a sopperire a tutte le mancarze dei vivi.


Nei giorni scorsi sono stato sul set del film, le cui riprese sono appena terminate. L'atmosfera era piacevole e divertente e la professionalità di tutte le persone coinvolte  dimostra che la passione per il cinema è in grado di realizzare qualsiasi cosa.


Zummi, infatti, è una produzione indipente e la sua realizzazione si deve solo a persone come Franzetti, Cacciatore, Marco Mazzola alla produzione, agli interpreti come Filippo Luna, Aurora Padalino e tutti coloro che hanno abbracciato questo progetto.
A questo  punto non rimane che attendere di vedere il risultato del lavoro finito...

Tanti complimenti a tutti!

mercoledì 1 febbraio 2012

Una brutta piega

Quello che sta succedendo ha del fastidioso, per usare un eufemismo!

Dopo che Twitter ha annunciato che adotterà una nuova politica di "filtraggio" dei messaggi pubblicati dagli utenti, adesso tocca a Google, applicare dei filtri geolocalizzati capaci di impedire il raggiungimento dei contenuti della piattaforma Blogger (la stessa che ospita questo blog ed EXT-INT).

Trovo la politica di queste compagnie (e chi scrive ha sempre avuto molta simpatia per la società di Mountain View) profondamente vigliacca e mi conferma che in questi giorni, il mondo per come lo conosciamo, sta cambiando. 
C'è chi cerca in tutti i modi di mettere paletti dappertutto, di costruire barriere e controllarci continuamente (già lo siamo abbondantemente).

Quella che noi chiamiamo libertà viene ogni giorno minacciata su tanti fronti.
Il governo americano che tenta di istituire leggi che permetterebbero di censurare costantemente ogni sito scomodo, la vicenda di Julian Assange e Wikileaks, che per aver detto la verità rischia di passare forse il resto della sua vita in galera. E adesso anche colossi del web come Google e Twitter che si piegano al volere illiberale di certi poteri. 

Insomma, mi domando dove stiamo andando e se non sia il caso di mobilitarsi tutti quanti, prima che il senso di disgusto non prenda seriamente il sopravvento e sia troppo tardi.